Rassegna Stampa PIDMed n.70

Parola d’ordine: sostenibilità

 

Via libera a progetti che prevedono investimenti in beni strumentali, attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, formazione 4.0 e altre attività innovative, ma soprattutto, semaforo verde per tutto ciò che riguarda l’economia circolare. Il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico sul bonus ricerca e innovazione, oltre a specificare quali sono le attività che possono essere ricondotte a queste due tipologie di intervento e a spiegare tutti gli investimenti in innovazione digitale 4.0 previsti dagli incentivi, parla anche di transizione ecologica. Il decreto considera infatti, attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di obiettivi di transizione ecologica i lavori svolti nell’ambito di progetti relativi alla trasformazione dei processi aziendali secondo i principi dell’economia circolare.

Sempre più caldo e sempre più premiato il tema del green e la necessità di fare investimenti che rendano le imprese sempre più sostenibili. Anche il programma Horizon 2020, tra le varie iniziative, supporta la transizione energetica e promuove le aree rurali considerate fondamentali per risolvere molte delle grandi sfide della società come i cambiamenti climatici o la fornitura sostenibile di cibo, biomassa ed energia.

Come sottolinea Luca Zanini, sul Corriere della Sera: “In tanti evocano la parola magica, mantra del Terzo millennio: sostenibilità. Eppure sostenibilità può divenire un concetto abusato, spesso sfruttato da chi pensa di poter riscattare l’immagine della propria realtà produttiva con il paradigma dell’«impresa etica», con lo sfruttamento dell’effetto «green washing», ovvero del darsi un’immagine verde e biocompatibile quando in realtà di rispetto della natura ci si occupa ben poco”.

La riflessione continua suggerendo che una soluzione a tutto questo c’è, o comunque potrebbe essere adottata portando a un certo benessere generale, riportando le parole di Massimo Mercati (autore de L’impresa come sistema vivente): “Per affermarsi nella competizione l’impresa non potrà più essere concepita solo come una macchina da profitto, ma dovrà rivedere i propri obiettivi, passando da una crescita quantitativa a una qualitativa”. Un vero e proprio cambio di paradigma, un approccio che prevede la rinuncia a vecchi modelli di business dove il profitto è tutto, per puntare a una crescita che include il benessere collettivo, con impatti positivi sull’ambiente, la società, ma anche di conseguenza crediamo, sull’economia.

 

Lo staff di PIDMed

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Esperta di comunicazione ed etnografia digitale. Mi occupo di formazione e facilitazione nell'ambito della trasformazione digitale e innovazione sociale. Amo la musica, l'arte e il cibo. pina.caliento@pidmed.eu

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