“Fare Digitale”: al via il corso gratuito di formazione digitale

“Fare Digitale”: il corso gratuito per PMI e professionisti parte il 7 febbraio

La Camera di Commercio di Salerno, nell’ambito delle attività del Punto Impresa Digitale Mediterraneo – PIDMed, nato in partnership con l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, in collaborazione con l’associazione Fare Digitale APS e l’Hub Rete Salerno afferente al progetto Rete del Ministro dello Sport e i Giovani, attuato da Invitalia, promuove un corso di formazione digitale gratuito per imprenditori, manager e professionisti della provincia di Salerno.

Attraverso 6 incontri gratuiti, programmati da febbraio a giugno, sarà possibile formarsi e comprendere come affrontare le sfide della trasformazione digitale e cogliere le opportunità offerte dalle tecnologie 4.0.

Non il solito percorso formativo, ma un’occasione concreta per:

  • Capire come le tecnologie 4.0 possono trasformare il tuo business e migliorare i tuoi processi aziendali.
  • Accedere a strumenti ed opportunità concrete, con il contributo dell’Hub Rete Salerno di Invitalia, messi a disposizione dal Piano Transizione 5.0 per rendere possibile il cambiamento.
  • Connetterti con una rete di esperti e professionisti che condividono la stessa passione per l’innovazione e il progresso.
  • Conoscere gli incentivi che sostengono la nascita e lo sviluppo delle imprese e della trasformazione digitale.

Cosa ti aspetta?

  • Docenti esperti: Lezioni tenute da accademici, consulenti e innovatori di rilievo.
  • Sessioni pratiche: Ogni incontro combina teoria e pratica per offrire competenze immediatamente applicabili.
  • Rete di supporto: Un’occasione unica per entrare in contatto con professionisti e realtà innovative.

Il programma di “Fare Digitale”: 

Il corso inizierà il 7 febbraio e sarà interamente gratuito.

Per partecipare, basta registrarsi al seguente link: https://www.faredigitale.org/corso-fare-digitale/.

Non perdere l’occasione!

I posti sono limitati: iscriviti subito e inizia il tuo percorso verso la digitalizzazione.

PIDMed: innovare oggi per costruire il futuro delle imprese del territorio.

 

Fondo per la Transizione Industriale: nuova opportunità per le imprese

Il Fondo per il Sostegno alla Transizione Industriale, promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), rappresenta un’importante iniziativa nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo strumento mira a incentivare la decarbonizzazione dei processi produttivi, supportando le imprese nell’adozione di tecnologie avanzate che migliorano l’efficienza energetica e riducono l’impatto ambientale. Attraverso questo Fondo, le aziende italiane possono accelerare il loro percorso verso un modello produttivo più sostenibile, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi climatici nazionali ed europei.

Obiettivi del Fondo

Il Fondo si propone di:

  • Supportare le imprese nel percorso verso la transizione ecologica.
  • Incentivare l’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate.
  • Contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 e all’efficienza energetica.

A chi si rivolge

Possono accedere al Fondo:

  • Imprese manifatturiere che intendono investire in progetti di ricerca e sviluppo.
  • Aziende che mirano a trasformare i propri processi produttivi in ottica di sostenibilità.

Come accedere ai finanziamenti

Le imprese interessate possono consultare il sito ufficiale del MIMIT (link al bando) per ottenere informazioni dettagliate sui requisiti necessari, le modalità di adesione e le tempistiche previste per partecipare a questa importante opportunità di finanziamento.

Perché è importante per le PMI

Il Fondo rappresenta un’occasione unica per le piccole e medie imprese (PMI) italiane, permettendo loro di:

  • Accrescere la propria competitività sui mercati internazionali.
  • Ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività.
  • Prepararsi alle sfide future legate alla sostenibilità.

Conclusioni

PIDMed, da sempre attento all’innovazione e alla digitalizzazione delle imprese, invita tutte le realtà imprenditoriali a cogliere questa opportunità. La transizione industriale è un passo fondamentale per costruire un futuro sostenibile e competitivo.

Non perdere l’occasione! Visita il sito del MIMIT per maggiori dettagli e scopri come accedere al Fondo per il Sostegno alla Transizione Industriale.

Trasforma la tua PMI con il Bando PID Next: scopri tutti i vantaggi

Sei una micro, piccola o media impresa (MPMI) e vuoi cogliere l’opportunità di innovare grazie alla trasformazione digitale? Il Bando PID Next è la risposta alle tue esigenze! Promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy in collaborazione con Unioncamere, questo progetto è finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per sostenere le imprese italiane nel loro percorso di digitalizzazione.

Cosa offre il Bando PID Next?

Grazie a questo bando, le imprese selezionate potranno accedere a:

  • Analisi della maturità digitale: un esperto del Polo PID Next effettuerà una valutazione personalizzata per identificare i fabbisogni tecnologici della tua azienda.
  • Orientamento e supporto: riceverai un report dettagliato con suggerimenti su partner tecnologici e opportunità di finanziamento per realizzare il tuo progetto.

Requisiti per partecipare

Le imprese ammesse riceveranno servizi del valore massimo di €2.883,00 (più IVA, ove applicabile), coperti fino al 100% per le micro e piccole imprese e fino all’80% per le medie imprese.

Possono candidarsi le imprese che:

  • Sono iscritte al Registro delle Imprese e in regola con il DURC.
  • Rispettano i requisiti previsti dalla normativa antimafia vigente.
  • Appartengono alla categoria di micro, piccole o medie imprese, come definito dall’Allegato 1 del Regolamento (UE) n. 651/2014.

Le domande possono essere presentate esclusivamente online attraverso la piattaforma restart.infocamere.it utilizzando SPID, CIE o CNS. Le candidature sono aperte dalle ore 10:00 del 16 dicembre 2024 alle ore 16:00 del 18 febbraio 2025.

Non perdere questa opportunità!

Il Bando PID Next è un’iniziativa strategica per accelerare la trasformazione digitale del tuo business. Approfitta di questa occasione per migliorare la tua competitività e prepararti alle sfide del futuro.

Per ulteriori informazioni e per consultare l’avviso pubblico completo, visita il sito ufficiale di Unioncamere.

Quel bufalo tra le vigne dell’Azienda San Salvatore

«Ho visto un Bufalo tra le vigne e ho bevuto vino. Ho visto un Bufalo tra le vigne e lui ha visto me.»

Eravamo a conoscenza di questa espressione insolita dell’Azienda San Salvatore, situata nel Parco Nazionale del Cilento – precisamente a Paestum, Stio e Giungano – e abbiamo fatto visita al signor Giuseppe Pagano pensando di avvistare un bufalo durante la nostra passeggiata.

Ma tra i profumi avvolgenti del vino in cantina e la bellezza mozzafiato del panorama circostante, percependo la passione per il lavoro mentre osservavamo le vigne al lavoro, abbiamo ottenuto molto più di quanto immaginassimo. E non solo abbiamo avuto l’occasione di vedere il bufalo, ma si presentava in modo stilizzato, proprio come l’avrebbero visto i Greci.

La Storia

L’azienda nasce nel 2003, quando il sig. Giuseppe Pagano, un imprenditore con trent’anni di esperienza nel settore della ristorazione, decide di dedicarsi alla coltivazione di uva. 

Fonte:  grandichef.com

L’ispirazione nasce dal fascino della Cantina Toscana Ruffino che visita nel 2007 e che suscita in lui il desiderio di riprodurre lo stesso scenario di bellezza. Con determinazione e un approccio imprenditoriale analitico e intuitivo, riesce a portare la “perfezione” in agricoltura.

Acquista 75 ettari di terreno precedentemente coperti da bosco, inizia la coltivazione e nel 2009 avviene la prima vendemmia seguita dalla prima vendita nel 2010.

Ha avuto il supporto di una consulenza da parte di Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi e attuale enologo della cantina, il quale riconosce a Stio un territorio dalle potenzialità vinicole estreme che, nonostante ciò avesse un significato negativo, avrebbe potuto ben sperare nell’ottenimento di un vino unico. Ma questo lo spinge a cercare altri vigneti, trovandoli in località Cannito, di fronte all’attuale cantina, e vicino a una stalla all’epoca dismessa.

A quel punto, pensò di allevare bufale che producevano latte e dal cui ricavo giornaliero, riusciva a mettere da parte per costruire la cantina. 

Così, San Salvatore 1988 non si limita alla produzione di vino, ma coltiva anche frutteti, uliveti e boschi ed in più 750 bufale. 

Inoltre, avendo a disposizione una vasta gamma di prodotti propri e l’esperienza nel settore alberghiero, Giuseppe Pagano nel 2016, decide di aprire la cucina “La Dispensa”, un unico luogo che, attraverso i suoi sapori, racconta un’intera storia.

Ed ecco chiarita la storia del bufalo. Voleva un simbolo che rievocasse l’antica essenza del territorio, evocando i templi dell’antica Grecia e allo stesso tempo rappresentare quel capitolo significativo nella storia dell’azienda. Tuttavia, poiché il bufalo non era presenti in quei tempi, ha tratto ispirazione dai disegni stilizzati ritrovati su manufatti in terracotta, immaginando come i Greci lo avrebbero rappresentato se lo avessero visto tra le vigne.

Filosofia aziendale 

Il sig. Giuseppe Pagano, con il suo instancabile spirito imprenditoriale ha dimostrato di avere una visione proiettata verso il futuro e, infatti, la sua azienda fu la prima ad aderire ai voucher 4.0 per la digitalizzazione messi a disposizione dalla CCIAA di Salerno. La lungimiranza di Pagano ha guidato l’azienda verso l’espansione, individuando le possibilità del 4.0 anche quando il mercato non comprendeva appieno l’impatto positivo della trasformazione digitale, soprattutto per le piccole imprese identitarie del territorio. 

Giuseppe Sicilia, Responsabile amministrativo, sottolinea che Giuseppe Pagano ha sempre trasmesso all’azienda la sua filosofia di sostegno all’innovazione: «L’azienda per poter vivere e fare profitto ha l’obbligo di innovare per garantire sostenibilità economica e successo nel lungo termine» – afferma – «Inoltre, questa innovazione tiene conto che l’azienda fa biologico al 100% , consentendo così di implementare pratiche sostenibili e rispettose verso l’ambiente». Giuseppe ci parla anche di un terzo tipo di sostenibilità che viene spesso offuscata dalle altre, ma non per questo meno importante: la sostenibilità sociale, sottolineando che la risorsa umana è il primo dei grandi successi di una azienda. 

A dimostrazione di quanto ci è stato detto, l’azienda ha recentemente investito nell’acquisto di un filtro tangenziale, il quale consente il recupero del liquido dalle fecce. Questo non solo garantisce una maggiore qualità del prodotto finale, ma contribuisce anche alla sostenibilità economica complessiva dell’azienda, consentendo il recupero di liquidi aggiuntivi.

Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, grazie al supporto di PIDMed l’azienda ha intrapreso una collaborazione con Primo Principio nel 2018 tramite i voucher di Pid, ma sta continuando ad aggiornarsi e a proseguire in questa direzione. 

Primo Principio è una società cooperativa specializzata in soluzioni di monitoraggio e supporto decisionale nell’ambito agricolo e della gestione del rischio idrogeologico. Opera con installazioni in Slovenia, Grecia e in Italia, contando circa 300 clienti e operando nel settore da circa 10 anni.

Grazie alle loro soluzioni WiFor, in particolare WiForWine nel settore vitivinicolo, è possibile monitorare una serie di parametri legati al clima, al terreno e alla salute delle piante. Questo permette di ridurre trattamenti chimici, migliorare la qualità e la quantità del raccolto, ottimizzare il consumo idrico e gestire in modo più efficiente i processi di lavoro.

Utilizzando una stazione meteo sul campo e sensori per misurare in tempo reale i parametri ambientali, la piattaforma elabora i dati e fornisce all’utente indicazioni utili per la gestione del vigneto, direttamente su PC, smartphone o tablet.

In questa prospettiva, la collaborazione tra San Salvatore, Primo Principio e Pidmed rimarrà solida e costante. È proprio per questo motivo che giovedì 3 Aprile ci ha visti tutti coinvolti in un’attività sul campo.

I vigneti di Stio 

I vigneti di Stio hanno una configurazione in pendenza, con un fondovalle, caratterizzati da un clima molto rigido e prevalentemente umido. 

Queste condizioni favoriscono lo sviluppo della peronospora durante i mesi più caldi, motivo per cui intervenire in prevenzione con la sensoristica risulta necessario. Tuttavia, Andrea Galante, Project Manager di Primo Principio, dichiara che il fattore umano è importante perché anche l’uso della sensoristica ha bisogno di competenze, formazione e organizzazione.

In questi vigneti, sono state installate tempo fa delle centraline, ma Primo Principio si è reso conto che i dati non venivano trasferiti correttamente e, dal momento che l’azienda deve prepararsi per il momento più critico nelle vigne, siamo andati in campo per effettuare un monitoraggio dove è presente Fiano 2011 coltivato a doppio guyot. In questo vigneto è presente una centralina senza pluviometro, ma dotata di sensori di bagnabilità fogliare e di temperatura.

Il cavo del pannello solare era staccato, probabilmente a causa della presenza di cinghiali e cervi nella zona. Tuttavia, poiché la batteria era ancora carica, si è esclusa la possibilità che questo fosse il motivo del problema di trasferimento dei dati. Si è pensato che potesse essere un problema di copertura del segnale, quindi è stata sostituita l’antenna omnidirezionale con un’antenna direttiva. Alla fine, si è scoperto che il problema era dovuto all’ossidazione causata dalla non corretta chiusura del modem, che permetteva l’ingresso di aria e umidità. 

Ci è stato spiegato che quando il cavo del pannello non trasmette energia, i dati rilevati in campo vengono conservati nel cloud e, nell’arco di tempo in cui non vengono rilevati dati locali, si ricorre ai dati satellitari.

La maggior parte della produzione è concentrata sul Fiano, con un altro appezzamento Fiano 2018 a guyot singolo dove è presente anche la stazione meteo con pluviometro che ha più di 4 anni e quindi ha bisogno di manutenzione.

Tuttavia, anziché sostituire l’intero sistema, Primo Principio opta per interventi mirati sui singoli componenti, in linea con il loro impegno per la sostenibilità.

Infine, in questo appezzamento è stato aggiunto un sensore di umidità nel terreno in una zona centrale. 

Il futuro dell’azienda 

Per quanto riguarda gli obiettivi futuri, l’azienda mira a ottenere la certificazione Equalitas per un bilancio sostenibile. Ora l’azienda si impegna a raggiungere anche la sostenibilità sociale, dimostrando così un impegno completo verso la sostenibilità in tutte le sue forme.

Ascoltare la storia di Giuseppe Pagano ci ha dato conferma dell’importanza, se non della necessità, di introdurre le tecnologie nei processi aziendali. E di quanto sia fondamentale che le aziende abbiano piena consapevolezza della propria maturità digitale non solo per identificare quando e dove concentrarsi nell’implementazione delle tecnologie, ma allo stesso tempo di integrarle nel flusso di lavoro con l’obiettivo rendere efficiente l’intero processo aziendale in un mercato che diventa sempre più competitivo.

Sei interessato anche tu a capire quanto la trasformazione digitale possa supportare la tua impresa? Misura gratuitamente il livello di maturità digitale della tua azienda partendo dal Selfi4.0

Compila qui l’assessment: https://www.puntoimpresadigitale.camcom.it/selfdigitalassessment/index.php/358529

A cura di Fabiana Mango

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