Rassegna Stampa 27 maggio 2019

Notizie della settimana 20 – 26 maggio

Tante sollecitazioni in settimana ed un importante focus: il Rapporto su Meccanica & Automazione delle imprese.

Qui si racconta di come le pmi stiano installando robot e cobot che rendono più semplice il lavoro delle persone. Si tratta di macchine che consentono di trasferire in modo standard le informazioni, correggere errori, ricordare le varietà produttive…tutti passaggi che razionalizzano i processi di produzione  rendendola più qualitativa, con effetti positivi sui clienti e, quindi, sulla competitività delle aziende. Si stanno diffondendo anche strumenti ibridi come gli esoscheletri, piccole “armature” indossabili in grado di alleviare gli sforzi di sollevamento.

Nel Rapporto si parla anche dei Competence Center di Milano e di Pisa: Made, quello più legato al sistema imprenditoriale, e Artes, quello più tecnologico. Obiettivo di Made è raggiungere nel triennio oltre 10mila persone attraverso attività di informazione e divulgazione, erogando più di 41mila “ore-uomo” di formazione, sviluppare circa 410 progetti e 200 assessment digitali, coinvolgendo 15mila imprese, per l’80% Pmi.  Il focus di Artes 4.0 sarà sulla robotica avanzata e sulle tecnologie digitali abilitanti, con applicazioni industriali e biomedicali, settori in cui la Scuola Sant’Anna rappresenta un’eccellenza internazionale. «Ma siamo in grado di lavorare in molti più ambiti – osserva Dario –: dai materiali all’Internet of Things, dall’automazione delle macchine alla cybersecurity. L’idea è che le imprese che si rivolgono a noi possano trovare virtualmente tutte le soluzioni, chiavi in mano, per risolvere i loro problemi»

Mariano Corso, il responsabile scientifico dell’Osservatorio Digital Transformation Academy del Politecnico di Milano, ricorda e sottolinea che lo sviluppo delle tecnologie richiede un contemporaneo sviluppo della cultura e delle competenze delle persone: “pur aumentando progetti, iniziative e investimenti” ha detto Corso “in realtà molto spesso c’è ancora un approccio acritico e magico all’uso di questi strumenti, come se il solo fatto di investire potesse creare innovazione e risolvere i problemi di competitività”. Invece non basta, aggiunge Corso, indicando due elementi che rappresentano le basi per il successo dei progetti di trasformazione digitale: «Il ripensamento, la revisione dei processi e dell’organizzazione del lavoro da un lato e il coinvolgimento e l’investimento in competenze delle persone dall’altro».

A che punto siete voi con l’introduzione delle tecnologie 4.0? E che impatti hanno sulle persone e sulle loro competenze?

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Rassegna Stampa 13 maggio 2019

Notizie della settimana 6 – 12 maggio

Segui i soldi e ci troverai… beh tante cose, in effetti, compresi i megatrend cioè quei fenomeni e quelle tendenze  che modellano presente e futuro, trasformando e talvolta rivoluzionando per sempre, le nostre vite.  Seguendo i soldi di grandi investitori si vede che l’interesse è rivolto in particolare a società che operano nella catena di valore dell’energia pulita, dell’acqua, dell’agricoltura, delle attività forestali, verso una società carbon-free. Un altro oggetto di interesse per i finanziatori sono i cambiamenti in corso nelle città di tutto il mondo che stanno investendo nell’ammodernamento delle infrastrutture e in soluzioni tecnologiche intelligenti per migliorare la qualità della vita della popolazione che è, e sarà sempre di più, urbana.

E a proposito di cosa si trova seguendo i soldi, interessante è l’accordo siglato tra Amazon e l’Agenzia Ice per portare il Made in Italy ai clienti del mondo raddoppiando il numero delle micro e piccole aziende manifatturiere e artigiane presenti sulle vetrine del colosso di Seattle. L’intesa si basa su tre aree chiave: recruiting di nuove aziende ed inserimento di nuovi prodotti nella vetrina Made in Italy di Amazon; formazione e supporto alle Pmi; sviluppo di attività di marketing per la promozione delle vendite online. Requisiti essenziali sono che i prodotti delle Pmi siano “made in Italy” – ovvero produzioni nazionali al 100% o con almeno le ultime lavorazioni sostanziali condotte in Italia – e che siano compliant, cioè dotati di certificati di conformità, se lo richiedono i mercati di destinazione. E si parte così per 18 mesi poi … si vedrà; tante incognite e una certezza: la grande vetrina di Amazon è pronta ad accogliere chiunque ne abbia necessità diventando un unicorno sempre più irraggiungibile.

Si è parlato molto in settimana di risorse e occasioni definite anche dal Governo soprattutto attraverso il Decreto Crescita per le imprese.

Segui i soldi… sembra l’unico imperativo necessario per confrontarsi sul valore di qualunque cosa, anche delle attività e delle iniziative culturali, che per essere “misurate” nel loro valore vengono definite in termini di Pil. Solo i musei statali, per esempio, rappresentano l’1,6% del Pil. Che anche la cultura, e magari il sociale, possano diventare a breve nuovi megatrend?

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Rassegna Stampa 25 marzo 2019

Notizie della settimana 18-24 marzo

Parrebbe proprio che sul mercato delle scommesse l’Italia abbia una quotazione interessante: in settimana si sono chiusi sia un accordo con la Svezia, interessata all’occasione offerta dal Piano Industria 4.0, sia un grande accordo commerciale con la Cina. E’ arrivato anche il MIT di Boston per portare la rivoluzione 4.0 presso le industrie pugliesi di tre settori: agroalimentare, tessile e meccatronico. E’ sbarcato direttamente dagli USA Alex Pentland, Professore al Mit di Boston, considerato tra i sette «data  scientists» più influenti, con l’intenzione di sperimentare una democratizzazione delle conoscenze e del loro utilizzo a vantaggio dell’economia 4.0.

Con l’intento di favorire e facilitare l’incontro tra le imprese, specie quelle più piccole e le tecnologie, sono stati presentati vari progetti, sia di portata locale, come il Cim di Torino, che di portata eruopea. Il Cim, cioè Competence Industry Manufacturing è un’iniziativa sostenuta da Politecnico e Università degli Studi, forte della presenza di 24 aziende, dall’automotive all’aerospazio passando per Ict e elettronica. A livello europeo, invece, si sta per lanciare uno sportello unico che avrà il compito di tradurre in applicazioni di mercato le ricerche sulle innovazioni, aiutando le start-up e le pmi a sviluppare le loro idee.

Interessante il focus proposto da Il Sole 24 ORE sulle prospettive di Impresa 4.0 concentrato soprattutto sull’evoluzione del rapporto uomo-macchina e sull’evoluzione del sistema delle competenze.

A fronte di chi scommette sull’Italia ci sono indicazioni chiare che arrivano da Bruxelles: “Avete notato che si parla molto meno dell’Italia a Bruxelles? Non perché i problemi siano stati risolti ma perché si è capito che purtroppo il vostro Paese non ha nessuna politica industriale decente da proporre. C’è una sorta di rassegnazione, complice l’imminenza delle elezioni per Strasburgo: l’Italia è irrecuperabile, dal punto di vista della finanza pubblica ma anche dell’affidabilità per gli investitori esteri sistematicamente scoraggiati dalla burocrazia quando non da un’aperta ostilità. Il problema è che tutto questo comporta l’esclusione da qualsiasi processo comune di sviluppo…”. Questo ha esplicitamente detto Daniel Gros, il direttore del Center for economic policy studies di Bruxelles.

Ecco, così forse si capisce meglio la quotazione: a quanto pare l’Italia è data per 10/1, gioco 1 e vinco 10. Che sia per questo che sono in diversi a considerare questo come un momento buono per scommettere sull’Italia?

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Rassegna Stampa 18 marzo 2019

Notizie della settimana 11-17 marzo

Più 4.0 per tutti! Sembra che la rivoluzione 5G porterà -già dal 2020- a rivoluzioni importanti: questa tecnologia si prepara a diventare un fattore abilitante per numerose applicazioni industriali nelle fabbriche intelligenti italiane. Varie sperimentazioni sono già operative in diverse parti d’Italia; intanto, grazie a tecnologie evolute, ci stupisce con effetti speciali il “digital twin” del porto di Genova: una copia virtuale di tutto il sistema fisico reale, realizzata a partire dal progetto Cad tridimensionale e “animata” con i dati raccolti in tempo reale sull’originale.

La trasformazione del sistema produttivo sta accelerando: i dati ci dicono che la produttività delle imprese  più efficienti  sta aumentando a un tasso molto più rapido delle imprese con bassa produttività. Il sistema produttivo è fatto, sempre di più, di aziende che innovano, esportano, usano il digitale e adottano modelli di governance allineati alle migliori pratiche internazionali. E le altre? Sono sufficienti le modalità di supporto messe in campo dal governo?

In attesa di osservare l’evoluzione di questi fenomeni, vanno evidenziati alcuni passi che il governo sta facendo. La scorsa settimana è stato lanciato dal MISE il Portale degli incentivi che si propone come un vademecum ragionato sugli incentivi che la pubblica amministrazione mette a disposizione, attraverso il quale gli imprenditori, come detto, potranno conoscere e approfondire l’incentivo più indicato per la propria impresa e per il proprio investimento. Il governo, inoltre, ha introdotto con la Legge di Bilancio un aumentato al 40% delle deduzioni  fiscali per chi investe in startup e ha allargato l’agevolazione anche alle Pmi innovative che per la prima volta possono raccogliere finanziamenti sulle piattaforme e tutto per favorire il crowdfunding. Secondo il Politecnico di Milano, nel 2018 le start-up italiane hanno raccolto attraverso campagne di equity crowdfunding 36 milioni di euro, il triplo rispetto agli 11,6 milioni del 2017.

Ancora a vantaggio delle start up l’Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – ha lanciato il programma Global startup program. Il percorso è destinato a 120 startup innovative italiane che siano attive nello sviluppo di innovazioni di prodotti o di servizi, e che vogliono maturare competenze tecniche, organizzative e finanziarie per portare all’estero il loro core business. L’attenzione è focalizzata soprattutto sulle startup che operano in questi settori: Ict (blockchain, intelligenza artificiale, cyber security, Industria 4.0, fintech); automotive e robotica (batterie e auto elettriche, guida autonoma, future mobility, app per il carsharing e relativi web services); medtech (attrezzature medicali e app, life sciences); circular economy (emissioni low carbon, materiali innovativi e sostitutivi della plastica); altri settori innovativi.

E torniamo al tema dei temi: la formazione è un tassello fondamentale per la crescita professionale della persona e per l’acquisizione di competenze chiave nell’Impresa 4.0. Sulle competenze 4.0 ormai l’Italia è stata “adottata” (o presa d’assalto, a seconda dei punti di vista) dalle multinazionali. Accenture ha un piano di recruiting che a fine agosto porterà il numero dei dipendenti in Italia a circa 16mila contro i 13mila della fine agosto 2018. Un incremento che passa attraverso l’inserimento di 3mila assunzioni di cui il 60% neolaureati e rafforzato da 900 stage formativi, di cui generalmente il 70% viene convertito in assunzione. Una crescita per il colosso della consulenza e delle tecnologie che sarà trainato soprattutto dalle nuove competenze in aree chiave (security, architettura delle informazioni volta all’innovazione, analytics, interactive, big data, ..). Accenture ha già 6 Centri di eccellenza in Italia tra cui uno a Napoli, collaborazione con l’università Federico II, con ben 1.700 persone.

Sarà interessante continuare ad osservare SE e COME i processi di cambiamento in corso interagiranno con la tradizione dei distretti produttivi italiani e SE e COME le imprese saranno capaci di orientarsi ad una diversa sostenibilità anche sociale.

Previsioni?

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Rassegna Stampa 11 marzo 2019

Notizie della settimana 4 – 10 marzo 2019

È vero siamo in recessione (dice l’Istat) ma pare che dopo 4 mesi negativi, a gennaio ci sia stato un primo rimbalzo per la produzione con l’energia che traina (+6,4%) insieme al manifatturiero (+1,2%).

Intanto ci si sta attrezzando, in modo sistemico, per supportare startup, scaleup e Pmi innovative: la scorsa settimana è stato presentato, infatti, il Fondo Nazionale Innovazione, un soggetto unico con una dotazione finanziaria di partenza (prevista nella Legge di Bilancio) di un miliardo di euro in tre anni e la cui gestione verrà affidata alla Cassa depositi e prestiti (Cdp), attraverso una cabina di regia. L’obiettivo è quello di riunire e moltiplicare risorse pubbliche e private dedicate a un tema strategico per il futuro del Paese. L’idea è quella di creare una vera e propria “casa del venture capital”, con attività di accelerazione, uffici di coordinamento delle azioni territoriali, un team dedicato che possa investire direttamente in startup o operare come fondo dei fondi, seguirne passo passo l’evoluzione e alimentarne la crescita del fatturato attraverso le connessioni con il suo network di aziende avviate.

Non solo banche, quindi, per il credito alle imprese ma anche altre fonti di finanziamento legati soprattutto a esigenze di sviluppo come il private equity; il venture capital; la Spac; la quotazione in borsa; il private debt.

Con l’intento di aiutare il finanziamento di piccole e medie imprese europee, favorendo l’accesso  ai mercati finanziari, Parlamento, Consiglio e Commissione Europea hanno deciso di semplificare le regole da rispettare in occasione della quotazione in Borsa. Alcuni ostacoli saranno eliminati, e i costi saranno ridotti. L’intesa prevede concretamente la modifica di due regolamenti europei: il primo riguarda i prospetti finanziari, mentre il secondo è quello che regola le fattispecie relative agli abusi di mercato.

Interessanti esperienze di innovazione tecnologica iniziano a permeare anche i sistemi produttivi tradizionali delle pmi e del mondo artigiano. Accanto alla propria creatività e al talento gli artigiani contemporanei usano le nuove tecnologie e l’innovazione digitale sia nei processi di produzione sia in quelli di comunicazione e vendita. Nelle botteghe come nelle piccole imprese si lavora anche con stampanti 3D e social media. È Confartigianato a confermarlo: nel 2017 (ultimo dato disponibile) nel settore tessile-abbigliamento-calzature, la prima voce di investimento per le aziende artigiane è stato l’e-commerce, scelto dal 31,1% delle imprese, percentuale più alta del 22,8% del manifatturiero.

Questo processo potrà essere  velocizzato, come previsto dal Piano Nazionale Impresa 4.0, dal lavoro che nei prossimi mesi sarà realizzato dai Competence Center e dai digital innovation hub.

Ora la questione è: come si tradurrà il modello di Industry 4.0, preso in prestito dalla Germania, nel nostro contesto economico, sociale e culturale?

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Rassegna Stampa 4 marzo 2019 (notizie della settimana 23 febbraio – 3 marzo)

La Commissione Europea non si fida di noi: dice che l’Italia ha troppe riforme incompiute a fronte di un deterioramento del bilancio nazionale a di uno stallo delle riforme economiche. C’è di più: l’Europa intravede difficoltà sia per la sostenibilità delle finanze pubbliche sia sulla produttività e la crescita del PIL. Intanto il Governo presenta una serie di misure inserite nella legge di bilancio a favore del venture capital e delle startup innovative e lancia un sito unico con le informazioni sugli incentivi alle imprese. Imprese che, studiate da diversi punti di vista, mostrano di essere, in generale, poco coraggiose verso i mercati emergenti e troppo legate a un sistema di governo familiare. Le quasi 3.000 imprese manifatturiere analizzate da Unioncamere-Mediobanca si dividono, nell’approccio a internet, tra evolute e rinunciatarie. Se a questa si aggiunge la fotografia scattata da Symbola, sempre insieme a Unioncamere, si vede come la scelta green stia pagando: chi crea prodotti verdi cresce, innova ed esporta di più. L’Italia è leader europeo nella dematerializzazione dell’economia: per ogni chilo di risorsa consumata genera 4 euro di Pil, contro una media Ue di 2,24 euro.

Sui temi della green economy sono uscite allo scoperto, la settimana scora, le big dell’energia che intendono aprire la strada ad un nuovo business nel segno della sostenibilità, dell’innovazione e dell’economia circolare, oltre che dell’apertura e del dialogo con il territorio e le comunità locali.

Si è parlato di nuovi dialoghi e nuovi collegamenti tra le imprese anche nel corso di una manifestazione organizzata a Milano da Confindustria: Connext, il primo evento nazionale di partenariato tra queste imprese, organizzato per mettere insieme il mondo produttivo, farlo dialogare, creare reti, spingere le filiere di settore e tra piccole, medie e grandi imprese. Costruttiva è stata in particolare la condivisione di best practice con, in prima linea, molte piccole e medie aziende, incubatori come Digital Magics, colossi come Leonardo, Siemens e Hp, banche al top come Intesa Sanpaolo.

Ed è utile che le imprese si confrontino, all’interno di un sistema a rete, anche per confrontarsi con l’ondata di nuovi lavori che dovrà essere affrontata nei prossimi 5 anni. Si parla infatti di quasi 500mila tecnici da assumere, super periti, diplomati Its, laureati in materie «Stem». Già oggi il 33% delle professionalità tecniche risulta “introvabile”. Ci sarà bisogno, da qui al 2023, anche di quasi 300mila operai specializzati. Tra i colletti “bianchi” invece il mercato ricercherà, tra gli altri, 100mila ingegneri e 65mila laureati scientifici. Senza dimenticare il connubio, sempre più necessario, tra aziende e manager (per spingere l’innovazione); come pure quei lavoratori che per riorganizzazioni o ristrutturazioni aziendali hanno necessità di aggiornare o “ricalibrare” le proprie competenze per migliorare la propria occupazione, o ricollocarsi con maggior rapidità.

Pare che ci sia un grande potenziale, dunque,  ma sarà in grado il nostro Paese di affrontare questa sfida potente? Quella delle competenze e quella dei nuovi lavori?

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Rassegna Stampa Digital Cafè

Il 26 febbraio si è tenuta, presso la CCIAA di Salerno, la Conferenza Stampa Digital Cafè, il programma di incontri del Centro per l’Artigianato Digitale realizzato in collaborazione con PIDMed e rivolti alle imprese della provincia di Salerno. Venti seminari gratuiti rivolti ad artigiani, imprenditori e professionisti makers, per introdurli alla trasformazione digitale 4.0.

Ad aprire la conferenza di presentazione dell’iniziativa, tenuta martedì 26 febbraio 2019 presso la Camera di Commercio di Salerno – via Generale Clark 19, Alessandro Giordano, Università Federico II di Napoli e Direttore Scientifico del progetto PIDMed. Quarta Rivoluzione Industriale e concetto di impresa 4.0 per le piccole e medie imprese i temi principali trattati calati nella realtà salernitana ponendo l’attenzione sull’importante opportunità di formazione ed aggiornamento aperta a professionisti e PMI interessati a sperimentare le nuove tecnologie digitali ed applicarle alla loro professione.

A seguire Amleto Picerno Ceraso, Fondatore di Medaarch ed esperto di Additive Manufacturing e Digital Innovation, ha illustrato nel dettaglio il programma delle attività formative che si terranno al Centro per l’Artigianato Digitale di Cava de’ Tirreni. 

Ha concluso i lavori Andrea Prete. il presidente della Camera di Commercio di Salerno e Vicepresidente Vicario di Unioncamere Nazionale.

“Siamo davvero felici di lanciare queste opportunità di aggiornamento professionale in collaborazione con la Camera di Commercio di Salerno e l’iniziativa PIDMed – afferma Amleto Picerno Ceraso – Gli strumenti di formazione che abbiamo messo a punto  danno la possibilità ad imprese e artigiani di scoprire il valore che le tecnologie digitali possono apportare alle loro attività.” I seminari proposti andranno dalle tecnologie più interessanti di fabbricazione digitale inserite nel Piano Industria 4.0. ai percorsi che le aziende devono affrontare per la trasformazione digitale dei loro processi e prodotti.

“La realtà industriale italiana, il cui tessuto imprenditoriale è costituito per lo più da piccole imprese, necessita di approcci e soluzioni diverse e rispettose delle singole peculiarità di ciascun comparto. Il concetto di concetto “industry 4.0” utilizzato in Germania è legato ad un mercato con caratteristiche profondamente diverse. – dichiara Andrea Prete presidente della Camera di Commercio di Salerno e Vicepresidente Vicario di Unioncamere – spiegando le motivazioni che hanno fatto nascere PIDMed-  Siamo stati la prima Camera di Commercio che, attivando una collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, recentemente nominata Competence Center del Piano Nazionale Impresa 4.0, ha avviato un percorso di avvicinamento alle micro/piccole/medie imprese del territorio al fine di sviluppare un modello autoctono di innovazione che sia capace contemporaneamente sia di sostenere i giacimenti di valore che storicamente le nostre imprese hanno costruito sia di favorire la nascita e lo sviluppo di nuove imprese innovative”.

In questa direzione oltre a misure finanziarie, la CCIAA con il progetto PIDMed sta promuovendo una miriade di attività gratuite per gli imprenditori salernitani in termini di consulenza, formazione e conoscenza.

“L’Italia, al centro della complessità tra Europa e Mediterraneo, merita di cogliere la sfida per generare un modello d’innovazione coerente con i suoi valori e le sue peculiarità. –ha spiegato Alessandro Giordano-  Le piccole e medie imprese che hanno fatto grande l’Italia non possono snaturarsi sotto il peso della propaganda tecnologica. Ma è il tempo di addomesticare le tecnologie per rilanciare e fare grandi le nostre imprese nel mondo, producendo impatti positivi sull’economia, l’ambiente e le nostre comunità. Questo è possibile farlo mettendo al centro la conoscenza del saper fare delle eccellenze imprenditoriali dei territori, interconnettendola con il meglio della ricerca scientifica e tecnologica 4.0, grazie a ponti non solo con il mondo accademico ma anche con realtà come fablab, startup e il Centro di Artigianato Digitale”.

Qui maggiori info.

Di seguito cosa si è detto dell’evento:

Dentro Salerno

Salerno notizie

Gazzetta di Salerno

TgNews24

Amalfi Notizie

Geos News

Positano News

SeiTV

Salerno Notizie.it

Costo Zero

Salerno Today

Dentro Salerno

Lira TV

La Red

Salerno Sera

TG RTC Quarta Rete

TG Lira TV

Rassegna Stampa 25 febbraio 2019 (notizie della settimana 16 – 22 febbraio)

Continua a comporsi lo scenario geopolitico del digitale con grandi investimenti funzionali a lanciare innovazioni in settori industriali rilevanti che possono trainare le filiere. Succede per esempio con  l’accordo firmato da Leonardo con l’Università Federico II di Napoli. Il gruppo industriale investe sei milioni di euro per dar smalto e competitività ulteriore ad un polo industriale di alta tecnologia che dà lavoro in Campania anche a 270 aziende dell’indotto. Si tratta di un campus di ricerca aerospaziale e nuove tecnologie.

A Milano IBM scommette quaranta milioni di euro (con un investimento di nove anni) per accelerare l’ingresso nell’era digitale. E a Torino arriva a marzo la nuova Digital factory di Italiaonline, la prima internet company italiana con oltre 18,4 milioni di utenti unici mensili nata dalla fusione per incorporazione di Italiaonline in Seat Pagine Gialle.

Agli investimenti privati si aggiunge la spinta all’innovazione delle istituzioni, sempre orientata ad avvantaggiare intere filiere. Arrivano nelle prossime settimane due bandi «Erasmus plus» per sostenere la formazione nel settore di tessile, moda e accessori, con un budget previsto per il 2019 di 2,7 miliardi di euro.

Dulcis in fundo arrivano anche le banche. Per valorizzare le PMI Intesa San Paolo lancerà un programma di accompagnamento alla crescita delle imprese  dando visibilità alle tante aziende che, in tutta Italia, rappresentano un esempio di eccellenza imprenditoriale e del made in Italy. In questa iniziativa Intesa Sanpaolo sarà affiancata da Bain&Company, Elite e Gambero Rosso, così da mettere a disposizione delle aziende selezionate per «Imprese Vincenti» strumenti di supporto alla crescita come advisory dedicati alla comprensione del posizionamento strategico dell’azienda sul proprio mercato di riferimento e all’identificazione di possibili linee guida per lo sviluppo, confronto con la community Elite, possibilità di confronto con best practice internazionali e partecipazione a corsi di formazione, workshop o sessioni dedicate su tematiche di carattere strategico. Pronti, partenza, …

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Rassegna Stampa 18 febbraio 2019 (notizie della settimana 11 – 15 febbraio)

Parola chiave della settimana: mismatch. Eh si: perché se da una parte le tecnologie avanzano sempre più velocemente, dall’altra le competenze faticano a stare al passo così come la mancanza di competenze necessarie ad accogliere la trasformazione.

Pare che in Italia, secondo dati riportati da EY, nei prossimi 5 anni e salvo revisioni dell’età pensionabile, ci saranno circa 2,5 milioni di posti di lavoro disponibili. Il problema è individuato, in questo momento, in capo alle piccole imprese: le grandi aziende, infatti, si stanno aggiornando per mantenersi in linea con il progresso investendo per adottare tecnologie e in corsi di aggiornamento professionale, cosa che non stanno invece facendo le piccole e medie imprese. Il rischio, per altro, è che se le PMI rimangono indietro si generi un rallentamento dell’intera filiera.

Interessante l’analisi proposta attraverso l’indice Eides (European Index of Digital Entrepreneurship Systems), recentemente sviluppato da Imperial College di Londra e Università di Pécs in Ungheria, insieme all’Institute for Prospective Technological Studies (Ipts) del Joint Research Center della Commissione Europea.

Secondo questo indice il nostro Paese presenta un vantaggio relativo in termini di livello di collaborazione/ networking tra aziende e rapporti di filiera. Elevati sono i tassi di imprenditorialità nei settori tradizionali, tante le iniziative di supporto sul territorio. Buono è anche il livello di maturità delle nostre imprese e la loro capacità di competere sui mercati internazionali. L’Italia dispone inoltre di un mercato interno particolarmente sviluppato, con una domanda che chiede soluzioni di qualità. Ciò nonostante, la componente digitale dell’indice Eides segnala un’adozione insufficiente delle tecnologie tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione, un livello ancora basso di affidabilità dell’infrastruttura digitale e ampi margini di miglioramento per lo sviluppo di leggi e regolamenti a tutela della riservatezza nell’uso dei dati e della sicurezza del consumatore, definite condizioni di stan-dup per l’imprenditoria digitale.

I vulnus su cui ci si deve concentrare sono: l’attrazione e la formazione di capitale umano high- skilled, la promozione della cultura imprenditoriale e, più in generale, l’abbattimento degli ostacoli che rendono complessa la crescita delle aziende.

La strada è segnata, ora tocca percorrerla ma di corsa!

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Rassegna Stampa 11 febbraio 2019 (notizie della settimana 4 – 10 febbraio)

«Il Paese deve essere ottimista perché le piccole imprese hanno la capacità di muoversi con rapidità». Così Matt Brittin, presidente Emea Google della divisione Business & Operations invita l’Italia a non sottovalutarsi.

Intanto, è partito “Smarter Italy” 2019-2023, un programma di innovazione che coinvolgerà le PA insieme alle imprese: gli appalti di innovazione e l’IA saranno i primi capitoli del programma a partire, nel frattempo si sta lavorando alla strategia nazionale sulla blockchain, al progetto Ue sui semiconduttori, allo sviluppo di un supercalcolatore presso il Cineca di Bologna e a una struttura nazionale di cloud unico per le imprese armonizzando i data center sparsi nel Paese. L’obiettivo del Ministro Di Maio sarebbe quello di raddoppiare la dote, arrivando a 100 milioni di euro.

Per le iniziative di blockchain, anche quelle relative alla criptovaluta Bitcoin, che non corrisponderanno ai requisiti tecnici dettati dall’Agenzia per l’Italia digitale (Agid), il riconoscimento del valore legale potrà avvenire «caso per caso», senza che queste siano escluse in partenza, è questo l’indirizzo che dovrebbe prevalere in sede di attuazione della disposizione contenuta nel ddl di conversione del decreto legge semplificazioni.

Il vero gap rimangono le competenze 4.0, ragion per cui sono stati previsti 55 milioni nei prossimi due anni per gli Istituti Tecnici Superiori.

L’Italia, dice Massimo Banzi (uno dei padri di Arduino), si trova in una situazione  particolare:  tutte le aziende che lavorano nella robotica o nella manifattura ad alta precisione, hanno fame di tecnici ed esperti. Ma l’Italia diventa sempre meno attrattiva e migliaia  di  persone  qualificate  nate  nel nostro Paese si trasferiscono. Un esodo che, abbinato con la scarsa capacità di attrarre immigrazione qualificata, mina seriamente le nostre prospettive future. Se l’Italia vuole rimanere  in  testa  alle  classifiche deve fare uno sforzo investendo sull’istruzione. Inoltre, dice Banzi, diventa fondamentale “democratizzare” le tecnologie rendendole più comprensibili  ad un pubblico più ampio perché se ci aspettiamo che le aziende italiane  adottino  le  metodologie dell’Industria 4.0, ci serviranno parecchi tecnici e  persone esperte. 

Se non ora, quando?

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